The Truman Show merita?

Truman

Immaginate di essere soli, immaginate di essere soli per tutta la vita, forse avete pensato di esserlo tante volte quando avevate 14 anni e il ragazzino o la ragazzina che vi piaceva non vi filava, magari lo pensate a 40 e avete ragione, pensate però di essere veramente soli, in un mondo che sa che siete soli…questo è il punto. Creare qualcosa del genere in un film e metterci nella condizione di crederci è incredibile, lo siamo quanto lo è Truman perchè il suo mondo sa che lui è l’unico ad essere solo. Ognuno di noi ha la propria visione malata della vita, ognuno di noi sa cosa sia la propria solitudine, ma che succede quando ci viene mostrata quella di un altro? Stiamo a guardare.” Con queste parole il buon Claudio Di Biagio riassume in breve quello che, a mio parere, è un capolavoro cinematografico: “The Truman Show”.
Un film del 1998 con uno stupendo Jim Carrey nei panni del protagonista: Truman Burbank.
Il film in breve è una sorta di colossale Grande Fratello dove però il protagonista è totalmente all’oscuro della sua condizione. Tutto è controllato dal creatore dello show Christof, regista televisivo e ideatore dello spettacolo, tutto è uno spot pubblicitario, ogni volta che viene inquadrato un personaggio appare uno spot. Christof con gli anni ha avuto sempre difficoltà a controllare Truman fino al punto di dover inscenare l’annegamento e la poi sparizione dal programma del padre di Truman così da instillare in lui il terrore dell’acqua. Col tempo però Truman inizia a notate eventi strani: la caduta dal cielo di un faro da studio, una sala trucco per le comparse dove ci sarebbe dovuto essere un ascensore. Questi vari eventi, insieme alla disperata ricerca del suo primo amore (una comparsa che cercò di avvisarlo in quanto contraria a quello che gli stessero facendo), spingono il protagonista a voler andare oltre i confini della sua città ma soprattutto nasce in lui il desiderio di cercare una ragione per tutte le stranezze avvenute e infine a scappare via.
Truman decide infine di affrontare la sua atavica paura dell’acqua e si lancia nel mare che circonda la sua città fino ad arrivare al “confine” del suo piccolo mondo.

Bene che dire su “The Truman show” ; quando lo vidi la prima volta in tv avevo sui 10 anni e il mio fiuto da cinefilo iniziava a svilupparsi: lo vidi e lo apprezzai anche se non capii appieno il significato dietro il film.
Con gli anni l’ho rivisto più volte, ho iniziato a comprendere i suoi vari livelli di lettura e tutt’ora lo considero un gioiellino che tutti noi dovremmo vedere almeno una volta nella vita.
Il film è una piccola perla, una satira fantascientifica della moda, a quei tempi nascente, di raccontare la vita in televisione attraverso i reality show.
Forse dovremmo iniziare a capire che, se non facciamo attenzione, con tutta la pubblicità e tutti questi attacchi da parte dei media mancherà davvero poco per trovarci al posto di Truman.
Pensateci…

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