L’angolo della fotografia: gli Hot Pixel

Hot pixel, no non è nulla di porno mi dispiace quindi se siete stati attirati dal termine Hot sperando in tette potete cambiare articolo.
Un fenomeno che si manifesta quando si effettuano esposizioni prolungate nel tempo è la comparsa degli hot pixel. Essi catturano subito l’attenzione dell’osservatore in quanto sono punti completamente rossi, blu o verdi. Possiamo vederli come fotositi “impazziti” che non registrano più il reale livello di luminosità di un colore ma gli assegnano il valore massimo poiché troppo sollecitati da un punto di vista elettrico. La causa è da ricercare nelle lunghe esposizioni che surriscaldano il sensore. Pur essendo fastidiosissimi è possibile rimuoverli in maniera molto semplice in post-produzione, in quanto punti isolati, con il timbro clone o con un pennello correttivo. A ogni modo, la maggioranza dei Raw-converter li individua in automatico e, in fase di interpretazione del Raw, li sostituisce mediando i valori dei fotositi adiacenti in modo da ottenere un’immagine pulita da elaborare.

Hot pixel in basto a sinistra, sembra Al 9000 da lontano di “2001 odissea nello spazio”

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