Nsync e Backstreet boys: Civil War

Negli anni 90 i media misero due tra i più famosi gruppi in America in un epica faida per la supremazia della cultura pop. La rivalità tra i Backstreet Boys di “I Want It That Way” e gli ‘N Sync di “Bye Bye Bye” non era solo di facciata bisogna ammettere, tutt’altro gli ‘N Sync erano stati creati appositamente come dei cloni, dei Backstreet Boys 2.0 da usare come seconda vacca da mungere. La rivelazione a riguardo la si ebbe nel documentario di Stephen Kjian “Show ‘Em What You’re Made Of” che racconta l’ascesa dei Backstreet Boys. Tra i tanti aneddoti presenti nel documentario riguardo la loro rivalità c’è anche quello che descrive la rabbia dei Backstreet Boys nei confronti del loro manager Lou Pearlman: lo stesso Pearlman che, dopo aver creato i Backstreet Boys e averli portati al successo, ha “assemblato” gli ‘N Sync per potersi garantire una sorta di continuità per il futuro (in breve per avere una mucca da mungere sempre, se i Backstreet Boys fallivano lui comunque avrebbe avuto un altra entrata). Pearlman aveva creato questa seconda Boy Band al solo scopo di avere una band rivale (quindi da usare per alimentare i media) e da usare una volta che i beneamini di Orlando non fossero disponibili. Questa cosa i Backstreet Boys non la presero bene c’è da ammetterlo in quanto poi licenziarono Pearlman e gli fecero causa con l’accusa di essersi intascato parte deil loro guadagni.

L’angolo della fotografia: misure per la stampa fotografica

Dovete sempre pensare una cosa quando stamperete una foto in futuro, le misure non sono mai le stesse che chiedete, ossia le foto da consegnare al laboratorio per evitare sono un pizzico diverse da quelle che direte al vostro cliente in quanto lo si fa per evitare che le foto vengano tagliate o meno nei bordi. Ora vi mostro l’elenco dell’elenco delle misure, a sinistra quelle da usare con il cliente e a destra quelle che usiamo noi in post produzione (in laboratorio), dove vedrete una misura va bene non riporterà probabilintagli nei bordi la foto:

  • 10×15/10,2×15,2
  • 13×18/12,7×17,8
  • 13×20/12,8×20
  • 15×20/15,2×20
  • 15×22/15,2×22
  • 18×24/17,8×24
  • 20×25/20,2×25,3
  • 20×30/20,2×30,2
  • 24×30
  • 24×36
  • 30×40/30,05×40,05
  • 30×45
  • 40×50
  • 50×60
  • 50×70

L’angolo della fotografia: Acidi per lo sviluppo e stampa analogica

Oggi mi ricollego all’articolo precedente sulla stampa, in particolare quella analogica che si usava un tempo. Più avanti parleremo anche di come venivano usati e i vari procedimenti.

Gli acidi usati in passato erano tre e venivano usati nell’ordine in cui ve li presento:

  • Acido rivelatore: varia se usato per la stampa o per lo sviluppo
  • Bagno d’arresto
  • Acido di fissaggio

Le quantità da usare venivano unite com acqua e le porzioni erano di 9 a 1 ossia nove parti d’acqua e una di acido.

L’angolo della fotografia: La stampa

Buongiorno miei cari e ben tornati in questo altro giorno della fase due di questo periodo terribile di epidemia di Civid-19. Oggi un altro articolo sul mondo della fotografia, in particolare sulla stampa fotografica.

Vi sono due tipi di stampe in fotografia: in laboratorio e a mano. La stampa in laboratorio è quella che viene fatta tutt’ora da noi del settore, ossia finito un servizio fotografico tutto il lavoro (una volta impaginato con Photoshop o Illustrator) viene spedito in paboraori specializzati per la stampa. A mano invece di solito è quello che si faceva principalmente un tempo con la fotografia analogica camera oscura. Vi sono vari modi per la stampa: Chimico, Sublimazione e Protter (di solito è sempre meglio stampare in modo Chimico per ottenere una maggiore qualità). Inoltre vi sono due tipologoe di stampe: Fitin ( con bande laterali) e Fillin (per riadattare la foto ad ogni costo le misure deloa foto anche a costo di rivinarle). Inoltre in fotografia si devono usare anche tipi specifici di carta per la stampa che sono: Lux, Glarley, Seta, Metal e 1000 Punti. Tutto questo per quanto riguarda la stampa in laboratorio mentre per la stampa a mano il processo. Mentre per la stampa a mano si usano principalmente il modo Chimico di stampa e altri accessori come ad esempio un Ingranditore (Simula i macchinari usati in laboratorio) proiettore che consente tramite un raggio di luce di imprigionare l’immagine del negativo sulla carta emulsionata (verrà spiegato il termine emulsionato in un altro articolo più avanti).

L’angolo della fotografia: Cerimoniale

Con oggi vi inizio a spiegare in modo più professionale il mondo lavorativo di un fotografo. In questo caso vi parlo del Cerimoniale. Prima di tutto vi spiego che si intende per Cerimoniale. Per Cerimoniale si intende tutti i lavori che comprendono una cerimonia liturgica in chiesa (matrimoni, battesimi, comunioni).

Di solito non si scatta in chiesa almeno che non venga espressamente richiesto dagli sposi (in chiesa non si può fare a cazzo di cane in breve, meglio precisare, per esperienza ve lo consiglio non sapete quante cazziate post cerimonia ho preso quando ho iniziato questo mestiere dal mio datore di lavoro, però è stato anche utile lo ammetto). Per quanto riguarda il tipo di foto da fare durante tali eventi sono accettati scatti tipo: Still life (per i dettagli più belli della cerimonia: bouquet, fedi e cose cosi), Reportage (solitamente solo durante la festa) e Ritrattistica (per gli sposi e gli invitati). A livello di illuminazione vi conviene sempre usare una luce naturale se possibile o al massimo usare un flash da studio in caso di scarsità di luce naturale. Inoltre ci sono sempre vari step da rispettare per il Cerimoniale a livello di cose da fare:

  • Anteprima video (un video dove viene ricostruito il momento in cui gli sposi si sono conosciuti e innamorati)
  • Casa Sposo (tempo richiesto in media per il servizio fotografico mezz’ora)
  • Casa della sposa (tempo richiesto in media per il servizio fotografico un’ora)
  • Cerimonia
  • Ristorante
  • Intervista

In fine come ultima cosa ricordate che di solito al cliente si consegna come risultato finale:

  • Album grande per gli sposi
  • Due album più piccoli per le famiglie
  • Le foto del reportage agli invitati (che di solito vengono stampate al momento stesso della cerimonia e consegnate la sera stessa)
  • Video

“Il Credo” una filosofia di vita interessante

Oggi un breve pezzo sulla mia saga videoludica preferita (dopo quella del Cavaliere Oscuro). A breve (fine 2020) uscirà il nuovo capitolo di casa Ubisoft “Assassin’s Creed Valallah” (per nex gen a quanto pare, che palle) con ambientazione Nordica con personaggi rapprrsentati dai vichinghi e molto probabilmente concentrata sulla mitologia norrena. Molte fonti dicono che la mitologia del luogo avrà una importanza cruciale in questo nuovo capito, ma chi lo sa come si dice “non dire gatto se non lo hai nel sacco”. Nel frattempo però vorrei fare un ripasso oer quanto riguarda l’ordine degli Assassini o Occulti (così chiamati in principio nel capitolo Assassin’s Creed Origins) e in particolare il loro “Credo” in quanto a mio parere è una delle cose, della serie videoludica, che mi ha sempre affascinato.

“Quando gli altri seguono ciecamente la verità , ricorda
NULLA E’ REALE
Quando gli altri si piegano alla morale o alla legge, ricorda
TUTTO E’ LECITO
Agiamo nell’ombra per servire la luce
siamo Assassini
NULLA E’ REALE
TUTTO E’ LECITO”

“Nulla è reale, tutto è lecito“. Dire che nulla è reale significa comprendere che le fondamenta della società sono fragili (vosa assolutamente vera specialmente in questo periodo storico), e che dobbiamo essere i pastori della nostra stessa civiltà (anche se fino a poco fa eravamo più lupi che pastori). Dire che tutto è lecito, invece, significa capire che siamo noi gli architetti delle nostre azioni, e che dobbiamo convivere con le loro conseguenze, sia gloriose, sia tragiche. (Il puro e semplice libero arbitrio)

Con queste parole parole Ezio Auditore (Assassin’s Creed II) spiega il significato del credo Assassino. In breve può essere visto come un credonche anche noi possiamo abbracciare per una maggiore consapevolezza di noi stessi e della nostra vita. (Non siamo capre che seguono gli eventi senza reagire, la vita e nostra).

Inoltre l’ordine oltre ad avere questo credo aveva anche tre leggi fondamentali da non violare mai:

  • Trattieni la lama dalla carne degli innocenti: L’obiettivo degli Assassini è assicurare la pace, essi credono che la morte del corrotto porterà la pace e sicurezza tra la gente comune. La morte di civili può causare lotte o discordie, oltre a rovinare la reputazione dell’Ordine. Questa è la prima regola che viene introdotta nel credo, precisamente da Bayek nel 43 a.C. dopo aver ucciso Gamilat.
  • Nasconditi in piena vista: Lo scopo degli Assassini è quello di avvicinarsi al loro obiettivo di nascosto, senza essere visti, compiere l’assassinio e scappare diventando invisibili.
  • Non compromettere la confraternita: Le azioni di un Assassino non devono ritorcersi contro la confraternita, se un Assassino viene catturato non deve dire nulla al nemico, se inseguito non deve portare il nemico alla base degli Assassini

Con gli anni nei giochi recenti il concetto del “credo dell’assassino” è andato un po’ in vacca e ho la sensazione che questo nuovo capitolo mandera a quel paese ancor di più il credo. Cioè Assassin’s Creed è lo stealth fatto gioco….avete mai sentito di un vichingo stealth?

“Biascica apri tutto” cit. Chi è il direttore della fotografia?

Avrete notato che da un po’ di giorni Netflix ha rimesso “Boris” nel suo catalogo, beh l’ho rivisto e finito appena me ne sono accorto e ho pensato di parlare di uno dei ruoli interpretati nella serie, quello di Duccio ( Ninni Bruschetta) o meglio del suo lavoro quello del direttore della fotografia. Molti in effetti mi chiedono che lavoro sia quello del direttore della fotografia nello specifico in quanto molti credono che sia solo quello che sistemi le luci su un set. Errore madornale. Vi chiederete però “tu che ne sai dei direttori di fotografia?” Beh prima di tutto sono un fotografo e poi comunque ho anche studiato la figura del direttore della fotografia negli anni per diletto e per approfondimento professionale (oltre ad averlo fatto in vari cortometraggi) ma bando alle ciance e iniziamo.

Cos’è il Direttore della Fotografia?

Il direttore della fotografia è il responsabile della fotografia cinematografica durante la realizzazione della pellicola. In maniera estensiva, a volte, viene definito tale anche chi decide le luci di uno spettacolo teatrale, di uno spettacolo televisivo in studio, di un concerto o di una sfilata di moda, mestiere che più probabilmente sarebbe corretto chiamare “direttore delle luci” o “light designer”. Al cinema/fiction televisive è considerato una delle figure professionali più importanti della troupe, poiché è responsabile dell’impatto visivo delle immagini sullo spettatore. Può lavorare con una certa autonomia decisionale, oppure a stretto contatto col regista e con altri elementi della troupe (fra i quali l’operatore di macchina, scenografo). Oltre alle conoscenze tecniche, il direttore della fotografia deve avere anche doti artistiche, essendo la fotografia un processo creativo ed interpretativo assai complesso. Non mancano direttori in grado di “interpretare la luce” e di dare coerenza visiva alle riprese connotandole con un’ impronta autoriale del tutto professionale.

Mansioni di un direttore della Fotografia

Le principali mansioni di un direttore della fotografia sono:

  • la composizione dell’inquadratura
  • la disposizione delle luci
  • controllo dei movimenti di macchina
  • La distanza e la profondità di campo
  • scelte stilistiche sull’angolo di ripresa e la scelta dell’obiettivo, così come il piano di messa a fuoco

E tante altre cose. Come si può notare, molti degli elementi tecnici di base sono esattamente gli stessi della fotografia classica, con in più l’attenzione al movimento di attori e macchina da presa, coordinato perché risulti in luce o in ombra secondo il senso che si vuole dare alle immagini e d’accordo con il desiderio del regista, per tutta la durata dell’inquadratura. Ancora più complesso è il lavoro del direttore della fotografia quando le riprese non vengono effettuate secondo il tempo naturale della scena, ma vengono rallentate o accellerate o in caso si usino effetti speciali, miniature ecc. Alla fine delle riprese, dopo che il montatore ha selezionato e messo in sequenza tutte le immagini del film il direttore della fotografia in genere interviene a correggere il diaframma e la composizione dei colori prima della stampa definitiva del negativo o in caso di riprese in digitale prima della produzione della copia campione.

Esempio di palette di colori presenti nel film Her scelti dal regista e dal direttore della fotografia

L’angolo della fotografia: Banco Ottico

Buon inizio fase due a tutti miei cari lettori, oggi riprendiamo con un articolo sulla fotografia,in particolare su un corpo macchina molto vecchio “il Banco Ottico” quindi bando alle ciance e iniziamo io sono “Un Nerd al Cinema” e via. Il Banco Ottico è di grandi dimensioni caratterizzato da due piani focali completamente indipendenti tra loro uniti solo da un soffietto di cuoio o sintetico che consente all’obbiettivo di determinare il giusto fuoco del soggetto inquadrato. Questi due piani sono montati su due assi paralleli chiamati stendardi.

Il piano fontale è quello dell’obbiettivo fisso, l’altro invece è quello della pellicola e dell’inquadratura. Le pellicole sono a fotogramma singolo e hanno una dimensione che varia tra 18cm x 24 cm a 20cm x 25cm.

I due piani possono distintamente effettuare due movimenti chiamati basculeggio e decentramento. Il basculeggio consente al piano focale di muoversi in alto e in basso. Il decentramento consente invece lo spostamento del piano focale destra e sinistra, questo tipo di macchina fotografica viene utilizzata soprattutto in architettura. Inoltre un altro utilizzo è quello pubblicitario e Steal Life in quanto è grande e consente una precisione nella restituzione visiva dei dettagli.

A Samuel Lloyd Jr.

Oggi storia triste per noi fan della serie tv statunitense “SCRUBS” , ieri 1º maggio 2020 Sam Lloyd (conosciuto nel ruolo di Ted Buckland avvocato del Sacro Cuore) è deceduto in seguito a complicanze causate dal cancro diagnosticatogli l’anno precedente. Il tumore (cancro polmonare) si era diffuso un po’ ovunque tra cui il cervello, il fegato, la colonna vertebrale e l’osso della mascella. Sam dopo il successo della serie “SCRUBS”, oltre ad essere nipote d’arte (Nipote di Christopher Lloyd) era anche vice portante del suo gruppo acappella ” The Blanks”. È triste da pensare che non si potrà più sentirlo cantare (ho ascoltato alcune sue canzoni acappella ed erano ottime).

Estratto da Scrubs (Grazie Ted)

Carry on my wayward son
For there’ll be peace when you are done
Lay your weary head to rest
Don’t you cry no more” Kansas

Il mondo secondo Jeff Goldblum

Oramai è passato più di un mese dall’arrivo nelle nostre case di Disney plus, in questo mese ho avuto occasione di testare l’applicazione e di vedere un po’ i suoi contenuti originali, tra Mandalorian che ho apprezzato a mio modesto parere, la serie su High School Musical cosa che invece non ho amato per niente, l’esclusiva che più di tutte ho apprezzato sicuramente è “Il mondo secondo Jeff Goldblum”. Il programma si presenta come una serie documentaristica condotta per l’appuntamento da Jeff Goldblum (il dottor Ian Malcolm di Jurassic Park per intenderci). Nella serie Jeff parla di argomenti come videogiochi, gelati, tatuaggi, jeans e scarpe da ginnastica chiacchierando con influencer ed esperti con una vasta esperienza in queste materie particolari.

La serie l’ho divorata per quanto non fossi mai stato un grandissimo fan dell’attore (oltre Jurassic Park e Indipendence Day non ho mai visto altri suoi film) però devo ammettere che questo prodotto Disney me lo ha fatto rivalutare al punto che ora voglio passare il resto della mia vita con la sua pacatezza 😅.