Amleto Guarino aka "Un Nerd Al Cinema" è un giovane fotografo italiano di 28 anni con la passione per la fotografia (ovviamente), il cinema, funetti e tutto ciò che è NERD e ciò che è collegato con l'ideologia Geek.
“Cara Karen, Se leggi questa lettera vuol dire che ho trovato il coraggio di spedirtela. Quindi sono stato bravo. Non mi conosci molto bene, ma quando comincio a scrivere ho la tendenza a ribadire quanto sia difficile per me farlo. Ma questa, è la cosa più difficile che abbia mai dovuto scrivere. Ho incontrato una persona. È stato un caso, non me la sono andata a cercare, non ero a caccia. È stata la tempesta perfetta. Lei ha detto una cosa, io ne ho detta un’altra. E l’attimo dopo ho capito che avrei voluto passare il resto della mia vita in quella conversazione. E ora la mia pancia mi sta dicendo che lei è quella giusta. È completamente pazza, e la cosa mi fa sempre sorridere. È molto nevrotica. Ha bisogno di un sacco di cure. Quella donna sei tu, Karen. Questa è la bella notizia. Quella brutta è che non so come pormi con te al momento. E la cosa mi spaventa a morte. Perché se io non sto con te adesso, ho la sensazione che finiremo col perderci. Il mondo è brutto e cattivo, pieno di svolte tortuose, e le persone perdono il loro momento in un battito di ciglia. Quel momento che avrebbe potuto cambiare tutto. Io non so cosa ci sta succedendo, e non so perché dovresti saltare fiduciosa nel buio con un tipo come me. Ma quanto profumi di buono.. sai di casa. E prepari un caffè eccellente. Questo conterà pure qualcosa, no? Chiamami Infedelmente tuo, Hank Moody“
Opera: Lettera di Hank a Karen (Californication)
Momento in cui Hank (David William Duchovny) comprende che Karen (Natascha McElhone) è la sola e unica donna della sua vita. Uno dei momenti più emozionanti di un piccolo capolavoro del mondo della tv (si son di parte perché io l’ho amata come serie tv)
Un po’ di tempo fa, in un altro articolo, vi accennai a una serie del cavaliere oscuro molto particolare: “Metal”. Nata nel 2017 per mano di Scott Snyder, “Metal” mostra una versione oscura del Multiverso DC che noi conosciamo formata dalle paure e speranze infrante dei nostri super eroi. Della storia però vi ho già parlato qui (Dark knight Metal: Le varie facce di Batman meritano?) ma ho tralasciato di entrare nel dettaglio delle feroci versioni cattive di Batman. Bene questa è l’occasione giusta per presentarvele. Esse sono:
Batman the Murder Machine
Batman the Murder Machine: Batman di Terra -44, dopo la morte di Alfred per mano di Bane, Bruce chiede aiuto a Cyborg per costruire un Alfred virtuale che gli tenga compagnia e lo aiuti; tuttavia, Victor si rifiuta e Bruce è costretto a provvedere da sé, il progetto va oltre e l’Alfred virtuale si evolve e attacca ogni supercriminale considerando suo dovere proteggere Bruce, portando oltre il ragionamento, passa ad attaccare anche i supereroi, e Bruce stesso si modifica in una versione metallica simile a Cyborg.
Batman the Red Death
Batman the Red Death: Batman di Terra -52, questo Batman vedendo che per la sua lentezza ha perso tutta la sua Bat-Famiglia decide di rubare la Forza della Velocità a Flash legandolo alla batmobile diventando così anche lui un velocista.
Batman the Devastator
Batman the Devastator: Questo è il Batman di Terra -1 che ha sperimentato su sé stesso il virus Doomsday per combattere e uccidere Superman
Batman the Dawnbreaker
Batman the Dawnbreaker: Batman di Terra -32. Bruce la stessa sera della morte dei suoi genitori riceve anche l’anello della volontà del corpo delle lanterne verdi. Subito dopo Bruce spinto dal desiderio di vendetta e dalla forte volontà riesce a piegare per il proprio tornaconto il potere dell’anello portandolo così all’uccisione di Chill e poi in futuro a massacrare chiunque lui incontri sul suo cammino.
Batman the Merciless
Batman the Merciless: Batman della Terra -12. Quando Ares forgia un elmo in grado di amplificare i suoi poteri, la Justice League è largamente superata ma, nonostante tutto, affronta il Dio della Guerra, aiutata dalle Amazzoni di Temiscira; molti muoiono e alla fine restano Ares trionfante, Batman ferito e WonderWoman apparentemente morta; tuttavia Ares ha perso l’elmo; furioso dalla morte di Diana (che Bruce ama in segreto), Batman ignora l’avvertimento della principessa amazzone e indossa l’elmo; con il suo potere sconfigge Ares ma si perde nella stessa identica follia, tanto che, quando Diana si riprende (Ares l’ha solo tramortita), Bruce la uccide.
Batman the Drowned
Batman the Drowned: Batman di Terra -11. In questa versione Bruce è una donna di nome Bryce; per contrastare l’invasione da parte di Atlantide, che ha sommerso buona parte del mondo, Bryce sperimenta con il DNA atlantideo su sé stessa, diventando un ibrido in grado di respirare dentro e fuori l’acqua. Per combattere la sua guerra contro Atlantide Bryce non esita a creare ibridi dall’aspetto rettiliano, capaci come lei di sopravvivere in entrambi gli ambienti. Il suo odio scaturisce dalla morte dell’amato Sylvester Kyle (versione maschile di Catwoman) per colpa dei meta-umani.
The Batman who Laughs
The Batman who Laughs: Questo è invece il Batman di Terra -22 (il più stronzo di tutti). Questo orrore viene definito “il Cavaliere Oscuro senza Bruce Wayne”, senza coscienza, che ha superato i limiti auto-imposti diventando esattamente come il Joker. Il Clown Principe del Crimine del suo universo è infatti più spietato, ha ucciso Gordon, distrutto i distretti di polizia di Gotham e tante altre cose molto brutte. Venuto a conoscenza del’identità segreta di Batman, lo ha catturato e riportato nel luogo dove i suoi genitori morirono, ricreando la scena uccidendo due passanti davanti al figlio. Purtroppo Batman, in un impeto di rabbia, uccide il clown spezzandogli il collo, rimanendo però vittima del suo ultimo scherzo: il Pagliaccio ha infatti creato un gas che, sprigionandosi alla sua morte dal corpo, avrebbe reso il suo assassino simile a lui. Così il genio diabolico del Joker e quello tattico di Batman si uniscono, in un mix infernale. Il suo sorriso da iena e le tattiche imprevedibili sono le stesse del Principe del Crimine, ma mosse dal genio di Batman; questi si circonda di piccoli Robin dallo stesso aspetto, che dovrebbero corrispondere a Danien Wayne; è lui ad aver raccolto e coordinato tutti gli altri Batman oscuri.
Pure oggi un piccolo articolo sul mondo della fotografia. Benvenuti su “Un Nerd al Cinema” oggi risponderemo alla domanda “quante macchine fotografiche sono esistite esistono attualmente?”. Esistono vari tipi di macchine fotografiche:
Ho da poco finito per l’ennesima volta il rewatch di “Rick e Morty” visto l’allungamento del periodo di quarantena. Ancora oggi mi pongo un quesito però: qual è il passato di Evil Morty? È collegato a Rick c-137? Fin ora si possono solo fare delle congetture a riguardo. Il Morty cattivo è una figura decisamente molto interessante e misteriosa che per quanto mi riguarda è ciò che rende interessante la serie (in effetti lo scopo principale per cui io la guardo è questo, scoprire tutto su questo Morty poi posso anche abbandonare la serie 😅). Una teoria però ce l’ho, basandomi su delle cose dette o fatte dallo stesso Rick c-137 :
1)Prima stagione: Rick afferma “Un Morty presuntuoso è un Morty pericoloso” (sicuramente riferito al Morty Cattivo)
2)Prima apparizione del Morty cattivo: Rick c-137 viene torturato dal “Rick Cattivo” che gli mostra delle vecchie foto di lui e Morty da piccolo, il che è strano in quanto per tutta la serie si fa capire che Rick c-137 interagisca col nipote da poco essendo stato via per anni. Quindi da dove sbucano questi ricordi?
“Bene è il momento giusto per un drink e un freddo discorso calcolato dai sottintesi sinistri. Un discorso sulla politica, sull’ordine, sulla fratellanza, sul potere. Ma i discorsi sono solo propaganda, ora è tempo per l’azione”
In breve la teoria è questa: “il Morty cattivo è il Morty originale di Rick c-137, diventato incontrollabile per la sua ambizione e il suo ingegno il quale avrebbe portato Rick ad abbandonarlo?” Speriamo che la seconda parte della quarta stagione lo riveli presto
Buongiorno e buona Pasqua a tutti voi. Il quesito che vi pongo oggi è semplice, lo si capisce benissimo anche dal titolo dell’articolo: “Her è S1m0ne 2.0?” Me lo chiedo da un po’ di tempo, ricordo ancora quando per la prima volta vidi Her e ne parlai con un collega, lui se ne uscì con “A me ricorda tanto un altro film con Al Pacino, S1m0ne” alchè ci rimasi. Sia chiaro ho visto e apprezzato entrambe le pellicole (pur avendo una spiccata predilezione per HER) ma vi giuro che ancora oggi non comprendo perché molti accostino le due trame. Oltre al fatto che le coprotagoniste sono due creazioni al computer, con caratteristiche dissimili dovute già solo agli sviluppi tecnologici che si sono avuti tra il 2002 e il 2013, S1m0ne e Samantha non potrebbero essere più diverse. Inoltre uno è una storia d’amore, l’altro no. Sarò scemo io ma vi invito a spiegarmi le somiglianze e differenze qui sotto nei commenti, se lo farete mi renderete molto felice e riuscirò finalmente a svelare l’arcano. Io sono “Un Nerd al Cinema” e grazie per aver letto.
“Immaginate di essere soli, immaginate di essere soli per tutta la vita, forse avete pensato di esserlo tante volte quando avevate 14 anni e il ragazzino o la ragazzina che vi piaceva non vi filava, magari lo pensate a 40 e avete ragione, pensate però di essere veramente soli, in un mondo che sa che siete soli…questo è il punto. Creare qualcosa del genere in un film e metterci nella condizione di crederci è incredibile, lo siamo quanto lo è Truman perchè il suo mondo sa che lui è l’unico ad essere solo. Ognuno di noi ha la propria visione malata della vita, ognuno di noi sa cosa sia la propria solitudine, ma che succede quando ci viene mostrata quella di un altro? Stiamo a guardare.” Con queste parole il buon Claudio Di Biagio riassume in breve quello che, a mio parere, è un capolavoro cinematografico: “The Truman Show”. Un film del 1998 con uno stupendo Jim Carrey nei panni del protagonista: Truman Burbank. Il film in breve è una sorta di colossale Grande Fratello dove però il protagonista è totalmente all’oscuro della sua condizione. Tutto è controllato dal creatore dello show Christof, regista televisivo e ideatore dello spettacolo, tutto è uno spot pubblicitario, ogni volta che viene inquadrato un personaggio appare uno spot. Christof con gli anni ha avuto sempre difficoltà a controllare Truman fino al punto di dover inscenare l’annegamento e la poi sparizione dal programma del padre di Truman così da instillare in lui il terrore dell’acqua. Col tempo però Truman inizia a notate eventi strani: la caduta dal cielo di un faro da studio, una sala trucco per le comparse dove ci sarebbe dovuto essere un ascensore. Questi vari eventi, insieme alla disperata ricerca del suo primo amore (una comparsa che cercò di avvisarlo in quanto contraria a quello che gli stessero facendo), spingono il protagonista a voler andare oltre i confini della sua città ma soprattutto nasce in lui il desiderio di cercare una ragione per tutte le stranezze avvenute e infine a scappare via. Truman decide infine di affrontare la sua atavica paura dell’acqua e si lancia nel mare che circonda la sua città fino ad arrivare al “confine” del suo piccolo mondo.
Bene che dire su “The Truman show” ; quando lo vidi la prima volta in tv avevo sui 10 anni e il mio fiuto da cinefilo iniziava a svilupparsi: lo vidi e lo apprezzai anche se non capii appieno il significato dietro il film. Con gli anni l’ho rivisto più volte, ho iniziato a comprendere i suoi vari livelli di lettura e tutt’ora lo considero un gioiellino che tutti noi dovremmo vedere almeno una volta nella vita. Il film è una piccola perla, una satira fantascientifica della moda, a quei tempi nascente, di raccontare la vita in televisione attraverso i reality show. Forse dovremmo iniziare a capire che, se non facciamo attenzione, con tutta la pubblicità e tutti questi attacchi da parte dei media mancherà davvero poco per trovarci al posto di Truman. Pensateci…
Oggi purtroppo articolo breve ma comunque utile (almeno credo) su una cosa legata al mondo degli obbiettivi delle nostre fotocamere, la “lunghezza focale”ma come ogni volta (sta cosa mi piace moltissimo) benvenuti su “Un Nerd al Cinema”. Dunque cos’è la lunghezza focale? Semplice senza perderci in termini troppo complicati: è la distanza che intercorre tra il centro dell’obiettivo e il nostro piano focale e si esprime in mm (millimetri). e la si trova indicata sull’esterno dell’obbiettivo.
A seconda della lunghezza focale poi, si individuano 3 categorie principali di obiettivi: normali, grandangolari e teleobiettivi.
Eeeeeee benvenuti su “Un Nerd Al Cinema”, oggi siamo al terzo articolo riguardante il mondo della fotografia tutto dedicato all’ISO. PRONTI? Iniziamo! Cos’è questo Iso? La spiegazione tecnica è la seguente: “Capacità di gestire la velocità di annerimento dei grani d’argento” o, per dirlo in breve, la capacità di accumulare luce sul sensore per aumentare/diminuire la nitidezza di una foto. In passato aveva altri nomi: Asa (Scala Europea), Din (Scala Tedesca), Iso (Scala Americana) ma col tempo si è scelto d’usare il termine americano. Anche l’Iso come il Diaframma fa parte del Triangolo Esposimetrico. Come per il diaframma, anche l’ISO va usato sapientemente per evitare di causare RUMORE (effetto granuloso sulla foto sgradevole alla vista).
Errore Esposimetrico/Rumore (destra)
Scala degli Iso: 50, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200, 6400, 12800 ecc.. (di norma sulle entry level o comunque reflex con sensori apsc la scala degli Iso si ferma a 6400)
Quest’oggi parleremo di un altro componente decisamente importante nel fantastico mondo della fotografia, presente negli obbiettivi, che vi permetterà di scattare come si deve: il Diaframma. Ma cos’è questo diaframma? Come lo si usa? Beh tutte queste domande avranno risposta se leggerete questo articolo ma come prima cosa benvenuti su “Un Nerd al Cinema”. Mettetevi comodi e vediamo insieme cosa è questo magico componente che vi permetterà di scattare correttamente ottenendo ottimi risultati. Per iniziare, come avrete visto in foto, il diaframma è un apparecchio meccanico posto all’interno dell’obiettivo, di forma circolare che consente di regolare la quantità di luce necessaria per una corretta esposizione. Sul corpo macchina vediamo che è contraddistinto dalla lettera f e un numero (f/1 – f/1,4 – f/2 – f/2,8 – f/4 – f/5,6 – f/8 – f/11 – f/16 – f/22 – f/32 – f/45 – f/64 ecc). Più il numero è piccolo, più le lamelle all’interno del diaframma si aprono, più luce entra; viceversa, quando il numero è più grande, entra meno luce e la foto risulta più scura. La capacità massima di apertura del diaframma inoltre è anche un ottimo modo per testare la qualità di un obiettivo; mi spiego meglio: di base tutti gli obbiettivi partono da un f/4 a aumentare e questo è il classico 18-55 (che di solito abbiamo in omaggio con il corpo macchina). Ma se vogliamo aumentare la qualità di luce dobbiamo puntare a obbiettivi più performanti (e ahimè costosi) che permettono un’apertura focale da f/1 ad aumentare. Il diaframma fa parte del Triangolo esposimetrico composto da diaframma, appunto, Tempi e ISO. Se rispettato come si deve, tale triangolo permette di ottenere un ottimo risultato