Nsync e Backstreet boys: Civil War

Negli anni 90 i media misero due tra i più famosi gruppi in America in un epica faida per la supremazia della cultura pop. La rivalità tra i Backstreet Boys di “I Want It That Way” e gli ‘N Sync di “Bye Bye Bye” non era solo di facciata bisogna ammettere, tutt’altro gli ‘N Sync erano stati creati appositamente come dei cloni, dei Backstreet Boys 2.0 da usare come seconda vacca da mungere. La rivelazione a riguardo la si ebbe nel documentario di Stephen Kjian “Show ‘Em What You’re Made Of” che racconta l’ascesa dei Backstreet Boys. Tra i tanti aneddoti presenti nel documentario riguardo la loro rivalità c’è anche quello che descrive la rabbia dei Backstreet Boys nei confronti del loro manager Lou Pearlman: lo stesso Pearlman che, dopo aver creato i Backstreet Boys e averli portati al successo, ha “assemblato” gli ‘N Sync per potersi garantire una sorta di continuità per il futuro (in breve per avere una mucca da mungere sempre, se i Backstreet Boys fallivano lui comunque avrebbe avuto un altra entrata). Pearlman aveva creato questa seconda Boy Band al solo scopo di avere una band rivale (quindi da usare per alimentare i media) e da usare una volta che i beneamini di Orlando non fossero disponibili. Questa cosa i Backstreet Boys non la presero bene c’è da ammetterlo in quanto poi licenziarono Pearlman e gli fecero causa con l’accusa di essersi intascato parte deil loro guadagni.