Negli anni 90 i media misero due tra i più famosi gruppi in America in un epica faida per la supremazia della cultura pop. La rivalità tra i Backstreet Boys di “I Want It That Way” e gli ‘N Sync di “Bye Bye Bye” non era solo di facciata bisogna ammettere, tutt’altro gli ‘N Sync erano stati creati appositamente come dei cloni, dei Backstreet Boys 2.0 da usare come seconda vacca da mungere. La rivelazione a riguardo la si ebbe nel documentario di Stephen Kjian “Show ‘Em What You’re Made Of” che racconta l’ascesa dei Backstreet Boys. Tra i tanti aneddoti presenti nel documentario riguardo la loro rivalità c’è anche quello che descrive la rabbia dei Backstreet Boys nei confronti del loro manager Lou Pearlman: lo stesso Pearlman che, dopo aver creato i Backstreet Boys e averli portati al successo, ha “assemblato” gli ‘N Sync per potersi garantire una sorta di continuità per il futuro (in breve per avere una mucca da mungere sempre, se i Backstreet Boys fallivano lui comunque avrebbe avuto un altra entrata). Pearlman aveva creato questa seconda Boy Band al solo scopo di avere una band rivale (quindi da usare per alimentare i media) e da usare una volta che i beneamini di Orlando non fossero disponibili. Questa cosa i Backstreet Boys non la presero bene c’è da ammetterlo in quanto poi licenziarono Pearlman e gli fecero causa con l’accusa di essersi intascato parte deil loro guadagni.
Tag: Music
C’è differenza tra artista ed uomo?
Con il tempo mi sono sempre posto dei quesiti riguardante i nostri beniamini del mondo dello spettacolo. Benvenuti su “Un Nerd al Cinema” e questo articolo è un enorme domanda. Alcune sere fa ero immerso in una discussione con un collega riguardante un argomento molto dibattuto negli anni, la sottile linea che divide l’artista (noi parlavamo di cantanti e registi in quel momento lo ricordo ancora) dall’uomo? Mi spiego meglio, stavo ascoltando “My Prerogative” di Bobby Brown e in quel momento mi venne in mente un altro famoso Brown della musica rap americana ossia Chris Brown e in particolare il periodo in cui era fidanzato con la cantante Rihanna. Allora chiesi al mio collega “ti ricordi il periodo tra il 2009/2010 quando Chris Brown e Rihanna stavano assieme? E il casino che ne susseguì? Che ne pensi dello scandalo che chiuse la loro relazione?” Lui disse di si e mi domando come mai gli avevo fatto questa domanda al che io gli feci un ulteriore domanda “Se tu nella vita di tutti giorni sei un soggetto poco raccomandabile (per usare un termine non troppo forte) e picchi la tua compagna ma allo stesso tempo scrivi belle canzoni come Chris Brown, R.Kelly (accusato di esser andato con delle minorenni), Polanski (condannato per molestie) o Bobby Brown (considerato la causa della dipendenza da alcol e droghe di Whitney Houston),dovresti essere isolato e non apprezzare il tuo lavoro?”, non ebbi risposta fino ad ora e la voglio da voi. Per quanto mi riguarda posso solo dire che se l’uomo fa l’errore l’artista che è al suo interno non ne dovrebbe pagare le conseguenze altrimenti a livello artistico ci perderemo tutto.
E voi ditemi che ne pensate?
Blues: creazione del diavolo?
Avete mai sentito il detto “Il blues è la musica del diavolo”? Beh c’è una spiegazione dietro questo detto popolare. Partiamo un po’ dal principio ponendoci una domanda, dove nasce e cos’è il Blues? Il Blues nasce nel diciannovesimo secolo nelle piantagioni di cotone del America del Sud come canto degli schiavi durante le lunghe ore di lavoro. Il Blues parlava di vita vissuta, di cuori spezzati, di sofferenza, di oppressione. Con gli anni però si evolse e divenne sempre più intimo come genere musicale chiunque lo ascoltava cibsi rivedeva e iniziò ad attirare a se chiunque. Si espanse a macchia d’olio in tutto il resto del continente diventando così anche la tipica musica delle case da gioco, dei bar e dei bordelli. L’affluenza in questi posti col tempo divenne sempre maggiore e la chiesa che condannava tali vizi pensò che fosse il Blues stesso ad attirare le persone a se come un canto di una sirena e quindi la chiesa etichettò tale musica come “la musica del diavolo” in quanto allontanava il buon cristiano dalla retta via e lo trascina nel vizio e nella perdizione e cercò di contrastare tale evento di massa condannando all’inferno chiunque ascoltasse o praticasse tale musica, in breve la chiesa rosicava.
Con gli anni così il Blues cge era oramai ovunque insieme al Jazz divenne anche la musica tipica dei Speakeasy (bar clandestini del periodo del proibizionismo) dopotutto come si sa più si nega una cosa più le persone ne sono attirate. Il Blues ha avuto molti esponenti principalmente di etnia Afro-Americana ma non solo.
Uno di questi maggiori esponenti fu Robert Johnson famoso chitarrista Blues degli inizi del 1900 noto tutt’oggi per il mistero che avvolge la sua vita e i suoi testi. Si affermava infatti che avesse venduto la propria anima al diavolo in cambio di una maestria assurda con la chitarra. Molti testi di Johnson tra l’altro aumentarono tale folklore per i riferimenti al diavolo presenti in alcune canzoni:
1) Me and the Devil Blues
2)Devil Got My Woman
3)If I Had Possession
4)Dig Myself a Hole
Tutto questo però fa parte della mitica leggenda che avvolge questo genere musicale stupendo ed è meglio che rimanga tale.
