E siamo arrivati alle mirrorless ( come potete vedere non seguo manco per il piffero un ordine di uscite negli anni) le fotocamere più moderne uscite fin ora. Questo corpo macchina avanzato presenta la possibilità di cambiare obbiettivo ed è privo sia di specchio che di pentaprisma e inoltre molto speso il mirino è assente ad esempio: (Samsung nx3000). Inoltre c’è da che per la capacità di orientare lo schermo posteriore a 90 o 180 gradi la mirrorless è anche chiamata “selfie-cam”
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L’angolo della fotografia: La Bridge
La fotocamera Bridge è semplice da spiegare: ponte tra due tipologie di macchine fotografiche Reflex e non Reflex (compatte).
un esempio di Bridge è la Sony 50X
La prima fotocamera bridge commercializzata è stata la Olympus IS 1000 nel 1990. La bridge presenta un obbiettivo fisso non intercambiabile come nelle reflex normali. Presenta inoltre una caratteristica che le differenzia anche dalle compatte la disponibilità di utilizzo delle principali modalità di esposizione (manuale, priorità di diaframma, priorità di otturatore, automatica), il controllo della profondità di campo, potendosi variare anche l’apertura del diaframma la gamma di valori iso particolarmente estesa, simile ad una reflex standard.
L’angolo della fotografia: Compatte
Bene bene bene siamo giunti alla categoria di fotocamere che a mio parere sono le più commerciali presenti su questo pianeta. ma prima come sempre, anche se spesso me lo dimentico, benvenuti su “Un Nerd al Cinema”. Beh iniziamo no? Cos’è una Compatta? Fotocamera priva di specchio e di pentaprisma, piccola, automatica o manuale con obbiettivo fisso non intercambiabile con un unica lunghezza focale. La visione dell’inquadratura avviene tramite un mirino totalmente indipendente dall’obbiettivo e talvolta privo di qualsiasi specchio. Le pellicole usate nelle compatte erano al 99% pellicole 135mm e solo in rari casi variano da questo formato.
L’angolo della Fotografia: Reflex medio formato
Riprendendo lo scorso articolo sui vari ipi i fotocamere oggi vi piego nel dettaglio cos’è una Reflex medio formato. Ma prima di tutto come sempre benvenuti su “Un Nerd Al Cinema”. Una Reflex medio formato è una Reflex di dimensioni maggiori di una Reflex normale, di forma semi cubica ed è priva di qualsiasi accessorio e presenta di serie solo il corpo ed è sprovvista di pentaprisma e reparto pellicola (come nelle reflex analogiche). La visione del soggetto per il medio formato avviene dall’alto in un mirino chiamato “pozzetto“. Questo corpo macchina viene chiamata 120mm e ha un lato fino di 6 cm mentre la base del fotogramma varia a seconda del modello del medio formato (dimensioni: 6×4,5/ 6×6/ 6×7/ 6×9). La pellicola viene montata dentro un accessorio che solo dopo venne unito al corpo macchina e prende il nome di “magazzino”. Per inserire la pellicola necessita di un “rocchetto” vuoto dove risvvolge la pellicola esposta.
L’angolo della fotografia: Luminanza
Oggi breve e conciso dopo il megafotonico articolo su Keanu Reeves di ieri. Oggi vi parlo della Luminanza un errore fotografico della categoria “rumori”. Ma prima di tutto spieghiamo cos’è il “rumore”: Il rumore dell’immagine è un indesiderato sottoprodotto dell’acquisizione di immagini che aggiunge informazioni scorrette ed estranee. Questo comporta anche la “Luminanza” ossia, rumore che viene messo in evidenza visivamente quando fotodeadro non registra correttamente la quantità di luce oer una corretta esposizione.
L’angolo della fotografia: gli Iso
Eeeeeee benvenuti su “Un Nerd Al Cinema”, oggi siamo al terzo articolo riguardante il mondo della fotografia tutto dedicato all’ISO.
PRONTI? Iniziamo!
Cos’è questo Iso? La spiegazione tecnica è la seguente: “Capacità di gestire la velocità di annerimento dei grani d’argento” o, per dirlo in breve, la capacità di accumulare luce sul sensore per aumentare/diminuire la nitidezza di una foto. In passato aveva altri nomi: Asa (Scala Europea), Din (Scala Tedesca), Iso (Scala Americana) ma col tempo si è scelto d’usare il termine americano.
Anche l’Iso come il Diaframma fa parte del Triangolo Esposimetrico.
Come per il diaframma, anche l’ISO va usato sapientemente per evitare di causare RUMORE (effetto granuloso sulla foto sgradevole alla vista).


Scala degli Iso: 50, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200, 6400, 12800 ecc.. (di norma sulle entry level o comunque reflex con sensori apsc la scala degli Iso si ferma a 6400)
L’angolo della fotografia: il Diaframma

Quest’oggi parleremo di un altro componente decisamente importante nel fantastico mondo della fotografia, presente negli obbiettivi, che vi permetterà di scattare come si deve: il Diaframma.
Ma cos’è questo diaframma? Come lo si usa? Beh tutte queste domande avranno risposta se leggerete questo articolo ma come prima cosa benvenuti su “Un Nerd al Cinema”.
Mettetevi comodi e vediamo insieme cosa è questo magico componente che vi permetterà di scattare correttamente ottenendo ottimi risultati.
Per iniziare, come avrete visto in foto, il diaframma è un apparecchio meccanico posto all’interno dell’obiettivo, di forma circolare che consente di regolare la quantità di luce necessaria per una corretta esposizione. Sul corpo macchina vediamo che è contraddistinto dalla lettera f e un numero (f/1 – f/1,4 – f/2 – f/2,8 – f/4 – f/5,6 – f/8 – f/11 – f/16 – f/22 – f/32 – f/45 – f/64 ecc). Più il numero è piccolo, più le lamelle all’interno del diaframma si aprono, più luce entra; viceversa, quando il numero è più grande, entra meno luce e la foto risulta più scura.
La capacità massima di apertura del diaframma inoltre è anche un ottimo modo per testare la qualità di un obiettivo; mi spiego meglio: di base tutti gli obbiettivi partono da un f/4 a aumentare e questo è il classico 18-55 (che di solito abbiamo in omaggio con il corpo macchina). Ma se vogliamo aumentare la qualità di luce dobbiamo puntare a obbiettivi più performanti (e ahimè costosi) che permettono un’apertura focale da f/1 ad aumentare.
Il diaframma fa parte del Triangolo esposimetrico composto da diaframma, appunto, Tempi e ISO.
Se rispettato come si deve, tale triangolo permette di ottenere un ottimo risultato

L’angolo della fotografia: struttura interna di una reflex.
Fotografia questa sconosciuta, o almeno per molti di voi lo sarà, ammettiamolo (lo è anche per me, è un mondo così vasto che voi umani non potete immaginare), ma ci basta uno smartphone per crederci Salgado. Fotografare è un’arte che può darvi una visione del mondo totalmente nuova ma…. bando alle ciance e benvenuti su “Un Nerd al Cinema” e a quello che spero sarà il primo di una lunga serie di articoli con pillole sul mondo della fotografia. Iniziamo dalle cose basilari e semplici: cos’è una reflex e cosa c’è al suo interno? Per reflex si intende un corpo macchina al cui interno vi si trova uno specchio posto a 45°davanti al sensore che si alza e si abbassa per far si che tale sensore venga colpito dall’immagine per essere memorizzata,un vetro smerigliato che ci fornisce le indicazioni che si possono trovare nel mirino, un pentaprisma che per le varie rifrazioni ci permette di vedere correttamente l’immagine dell’obbiettivo e in fine il mirino.
